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I rapporti tra Governo e opposizione

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Settegiorni-Parlamento su Raiuno (video).

Credo che bisogna superare una serie di problemi che sicuramente ci sono stati. Trovo importantissima la volontà di Berlusconi e di Forza Italia di dare un contributo a risolvere i problemi dei cittadini in un momento difficile per il Paese, pur stando all’opposizione.
È l’appello che ha fatto il Presidente della Repubblica ed è quello che si sta facendo in tutto il mondo: maggioranza e opposizione lavorano insieme per affrontare l’emergenza.
Creiamo le condizioni.
Certo che una condizione deve essere la disponibilità del Governo e ci sarà. Tra l’altro, gli obiettivi che si sono posti nella Legge di Bilancio non sono tanto diversi dagli obiettivi del sostegno alle imprese, del rilancio.
Poi, però, ci vuole anche un’altra condizione e cioè che si chiuda una fase di campagna elettorale permanente e Forza Italia lo sta facendo. Nel momento in cui dobbiamo tutti pensare a come aiutare i cittadini, alcuni pensano a come portare a casa qualche voto in più facendo polemiche e facendo rilevare tutti i possibili errori o i limiti dell’iniziativa del Governo.

Credo che con lo smart working non si tornerà indietro. Credo che probabilmente questa esperienza, come dice anche Assolombarda, farà sì che molte aziende decideranno di usare lo smart working anche dopo la fine dell'emergenza. Questo comporterà delle trasformazioni che saranno quasi uguali a quelle che ci sono state nella fase della deindustrializzazione, nel senso che cambierà la faccia delle nostre città; ci saranno meno uffici e, quindi, andranno ripensati i servizi intorno agli uffici, come i bar e i ristoranti. Siamo di fronte ad una trasformazione che dovremmo saper governare e credo che da questo punto di vista i soldi del Recovery Fund e il tema della rigenerazione urbana diventino centrali per non subire questa trasformazione ma farne invece un'occasione per migliorare la vita delle città.

Questa è la ragione per cui sono stati assunti provvedimenti dolorosi e penalizzanti per molte categorie economiche. Abbiamo assunto provvedimenti differenziandoli tra le Regioni, cercando di tenere aperta la produzione, cercando di tenere aperto il più possibile le scuole dell'infanzia.
Questa è la ragione: evitare che si arrivi a una saturazione del sistema sanitario con quello che ne consegue, con quello che ne è conseguito nella prima fase, dove certamente abbiamo tutti negli occhi le immagini di Bergamo o di Codogno. Di fronte al sistema sanitario impreparato, abbiamo dovuto contare morti e abbiamo curato male le persone.
Ora si sono presi provvedimenti e sembra che la curva si stia riducendo. I dati di questi giorni, anche sui ricoveri, sono più confortanti. E' chiaro che non bisogna abbassare la guardia. Credo che non si dovrà abbassare neanche a Natale.
Penso che quello che ha detto il Presidente del Consiglio sulla necessità di programmare delle feste natalizie sobrie, molto diverse da quelle a cui siamo abituati a fare è una cosa giusta e che dobbiamo fare a tutela della salute di tutti.

Il cosa non ha funzionato è un ragionamento assolutamente complesso che dovremo fare nel Paese ma penso che non sia vero che il Governo non abbia preparato la seconda fase. Se guardiamo solo ai finanziamenti messi a disposizione delle Regioni per raddoppiare le terapie intensive, per costruire le USCA, le Unità mobili che servivano a garantire l’assistenza e una presenza sul territorio e la cura a casa di malati non gravi, oggi sono una realtà. Non tutte le Regioni, però, lo hanno fatto: la situazione è molto diversa sul territorio nazionale e, nonostante questo, le terapie intensive sono aumentate di molto rispetto a prima e una serie di iniziative sono state messe in atto.
Insisto a dire che c’è un tema che riguarda tutti perché riguarda i comportamenti, il fatto che probabilmente questa estate tutti abbiamo pensato che la pandemia fosse finita e ci siamo lasciati andare a comportamenti che poi hanno prodotto un’ulteriore ripresa della circolazione del virus.
A me pare che siamo entrati dopo nella seconda ondata e spero che ne usciremo prima rispetto ad altri Paesi.

Video dell’intervista»

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