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Zero case popolari sfitte: l'obiettivo del Comune di Milano vicino al traguardo

Written by La Repubblica.

Gabriele RabaiottiArticolo di Repubblica.

L'obiettivo dichiarato a inizio mandato era "zero case sfitte", intese come case popolari vuote da assegnare. E adesso che alla fine del quinquennio di Beppe Sala come sindaco di Milano - primo mandato, almeno, visto che si ricandida - quell'obiettivo sembra vicino: "Siamo arrivati a 2.200 e pensiamo di arrivare a 3 mila entro la fine di aprile - ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune, Gabriele Rabaiotti - abbiamo investito 120 milioni di euro in 3 anni per mettere a posto gli alloggi popolari vuoti e poterli assegnare". E ora potrà farlo.
Ma per un obiettivo vicino un altro sembra ancora lontana: quello di realizzare un patrimonio di case ad affitto agevolato per tutte le famiglie milanesi che ne hanno bisogno. In particolare ci sono 146.500 nuclei "che sono nelle condizioni reddituali per sostenere un canone compreso tra i 50-80 euro al metro quadrato all'anno" che non hanno accesso al pur imponente patrimonio di edilizia residenziale sociale, spiega una ricerca Nomisma. Cosa fare? Serve che tutti gli attori in questo campo spingano perché si adottino "forme di agevolazione pubblica facendo ricorso alla leva urbanistica, fiscale e finanziaria". Il movimento è ampio e comprende Confcooperative, Legacoop, Fondazione Welfare Ambrosiano, Redi sgr Fondazione Housing sociale, Fondazione Cariplo, Fondazione Ceur e la Ringhiera.
A Milano ci sono 800 mila alloggi totali, l'80 per cento dei quali è di proprietà di persone fisiche. Tra il 2010 e il 2019 i vari soggetti hanno generato un'offerta di edilizia residenziale sociale (cioè con agevolazioni finanziarie) pari a 6.284 alloggi, di cui 2.192 (il 35 per cento) destinati all'affitto, con un ritmo di 630 nuove abitazioni all'anno (il 33 per cento del totale), per la maggior parte nei Municipi 8 e 9. I canoni medi di locazione praticati sono compresi tra gli 80-100 euro per metro quadro all'anno e, se arredati, tra i 110-120. Sono sufficienti? Lo studio Nomisma parte dalla premessa che l'affitto per una casa di 70 metri quadrati non deve incidere per più del 30 per cento del reddito familiare. Quindi agli affitti in vigore possono accedere solo 88.500 nuclei (il 6,4 per cento delle famiglie totali) che hanno un reddito medio mensile compreso tra 1.600-2.000 euro. A rimanere esclusa dal mercato è una componente importante della domanda, vale a dire i 146.500 nuclei a reddito inferiore.
"Occorre realizzare una piattaforma per rendere il mercato trasparente, e riducendo il più possibile le barriere all'ingresso" conclude Nomisma. Un discorso che vale anche per le residenze universitarie: i 12.500 posti letto in strutture istituzionali risponde solo al 15 per cento del fabbisogno dei fuori sede.