Partiamo dai contenuti per disegnare il futuro del Paese

Intervento di Franco Mirabelli su Raidue.

A Draghi andremo a dire che vogliamo dare una mano, che c’è bisogno di fare in fretta la campagna vaccinale, affrontare la pandemia, il Recovery Plan, la ripresa economica e di farlo possibilmente dentro ad un ambito europeista e discuteremo i contenuti con il Presidente del Consiglio.
I contenuti perché prima bisogna capire qual è il perimetro, quali sono i contenuti.
Diremo anche quello che pensiamo noi.
Facendo il parlamentare, io non credo al commissariamento della politica: a quel tavolo, anche la politica e i partiti avranno da dire quali sono le proprie proposte e le proprie priorità.
Io non ho detto che se c’è la Lega non ci stiamo ma ho detto che bisogna che ci siano dei contenuti su cui siamo d’accordo.
C’è un tema che riguarda i contenuti e non può essere bypassato: se noi andassimo a dire che vogliamo la cittadinanza italiana per i ragazzi che sono nati qui, Salvini direbbe che non è d’accordo; per cui credo che ci voglia un piano sui contenuti su cui dovremo essere d’accordo.
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Il compito di Draghi sarà trovare delle priorità e una sintesi, non un contratto in cui ognuno si porta a casa il suo pezzettino dentro ad una logica politica che non disegna il futuro del Paese. Qualcosa bisognerà fare rispetto agli indirizzi da dare al Recovery Plan.
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Faccio presente che Mattarella non ha detto Governo a termine. Gli italiani capiscono che le ragioni per non andare a votare sono ragioni serie che riguardano la vita del Paese e non le poltrone dei parlamentari.
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Viene dimenticato il fatto che i soldi del Recovery Fund ci sono. Il Recovery Fund è una cosa che ha conquistato il Governo Conte. Ora vediamo se saremo capaci di spenderli. Senza Conte i 209 miliardi non ci sarebbero stati.

In questo momento il PD è unito: ha votato all’unanimità tutte le deliberazioni della Direzione Nazionale negli ultimi mesi e nelle ultime settimane.
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Darei la solidarietà a Salvini e vorrei dare anche la solidarietà alle vittime di quegli anni di piombo, di odio; alle vittime delle Brigate Rosse che, da qualche scriteriato, oggi si vedranno riprendere e ricordare le tragedie di quegli anni che nessuno vuole ripetere e che non possiamo ripetere in questo Paese, che ha bisogno invece di toni bassi e di unità per uscire dalle difficoltà.