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Quali sono i prossimi passi del DDL Zan?

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli alla videoconferenza organizzata dal PD Milano (video).

La Commissione Giustizia del Senato è quella più difficile in cui affrontare il disegno di legge Zan perché è la Commissione in cui a metà legislatura non siamo riusciti a cambiare il Presidente ed è rimasto Ostellari della Lega, il quale in questi mesi si è occupato di trovare diversi escamotage per impedire che iniziasse la discussione su quel testo di legge, nonostante fosse già stato approvato dalla Camera dei Deputati.
Abbiamo subito una serie di manovre dilatorie e tentativi ostruzionistici.
Ad un certo punto, di fronte all’evidenza che non si poteva impedire la discussione in Commissione, si è inventato il fatto che il disegno di legge Zan dovesse essere discusso insieme ad altri disegni di legge che trattavano la stessa materia. Per fare questo, però, avremmo avuto bisogno di dare tempo alla Presidente del Senato per poter decidere e mettere tutti i disegni di legge sullo stesso piano.
Tutto il centrodestra (Forza Italia si è sdraiata sulle posizioni della Lega) ha votato contro la calendarizzazione ma abbiamo avuto la maggioranza noi e siamo riusciti a calendarizzare.
Ieri abbiamo fatto un’operazione che, finalmente, adesso ci consentirà di ripartire da dove avremmo dovuto partire fin dall’inizio, cioè dalla discussione del disegno di legge Zan. I promotori dei disegni di legge che erano stati aggregati a quello di Zan, infatti, hanno chiesto che venissero separati e che, quindi, restasse solo il testo di Zan e la discussione generale che era stata aperta avvenisse solo su questo.
C’è stata una lunghissima e incomprensibile discussione procedurale perché si è dovuto votare per disgiungere i testi che erano stati aggregati al disegno di legge Zan, nonostante chi li aveva presentati aveva chiesto di disgiungerli.
Alla fine è stato confermato che in Commissione Giustizia c’è comunque una maggioranza che sostiene il disegno di legge Zan, che è composta dalle forze politiche che avevano sostenuto il Governo Conte Bis e avevano già votato anche alla Camera quel testo. Questo è il primo dato positivo.
Ormai, quindi, la strada è aperta. Adesso c’è in campo solo il disegno di legge Zan e la discussione generale è aperta. La Lega, come ha spiegato Salvini, cercherà di fare molte audizioni.
Ci dovremo misurare anche con il disegno di legge del centrodestra, di cui ho visto qualche bozza e mi pare aberrante e che aumenta indiscriminatamente le pene anziché avere una funzione discriminatoria e definire le persone che vanno tutelate.
Sarà, quindi, una battaglia procedurale continua; il centrodestra cercherà in tutti i modi di farci perdere tempo mentre noi cercheremo di abbreviare i tempi.
Abbiamo bisogno, quindi, che accanto al lavoro parlamentare ci sia un’attenzione che continui ad essere forte sul tema e penso che la manifestazione organizzata a Milano sia un’occasione importante per dare più forza alla battaglia parlamentare.
Alcune cose, comunque, sono già cambiate.
Noi abbiamo sopportato quattro mesi di discussione in cui veniva negata la possibilità di una legge contro la omotransfobia perché veniva presentata come una legge inutile, fuori tempo e divisiva, per cui con la nuova maggioranza di Governo non avrebbe più potuto essere discussa.
L’effetto più importante dell’intervento di Fedez dal palco del Primo Maggio è stato quello prodotto dall’elenco delle espressioni omofobe di tanti leghisti: questo ha costretto la Lega e il centrodestra a occuparsi del tema.
Adesso il tema non è più negato e questo pure è positivo.
Ogni seduta della Commissione Giustizia su questo tema è comunque una sorpresa.
L’ultima volta siamo riusciti noi a sorprendere il Presidente e a ottenere un risultato importante.
Adesso ci sarà qualche settimana in cui si faranno le audizioni e la discussione generale.
Chiusa la discussione generale, di fronte ad un eccesso di emendamenti o ad una palese non volontà del Presidente o di una parte della Commissione, di portare a compimento il percorso del disegno di legge Zan, dovremo valutare se andare direttamente in Aula senza il Relatore. A quel punto, però, nessuno ci potrà accusare di aver voluto evitare il confronto mentre bisognerà prendere atto che è tornata la volontà ostruzionistica e dilatoria che ha segnato il lavoro della Lega fino a pochi giorni fa.

Video dell’intervento» 

È in corso una discussione che ha un suo valore.
Penso che nessuna delle ragioni possa spingere o motivare un voto contrario alla legge Zan.
Non capisco perché la discussione sull’identità di genere, comunque la si guardi, possa motivare un voto contrario alla legge Zan, che invece interviene su una cosa specifica: colpire le discriminazioni, la violenza e i reati di odio.
Possiamo discutere della definizione dell’identità di genere ma non cambia la sostanza nel momento in cui dobbiamo votare una legge contro le discriminazioni.
Chi vuole manterrà i suoi dubbi su questo ma sono sicuro che nessuno potrà dirci che in Parlamento questa sia una ragione sufficiente per non votare la legge Zan.
Questo lo dirò anche martedì, quando faremo la riunione del Gruppo PD con il Segretario Letta.
Penso che questa sia una discussione importante e utile ma comunque non può mettere in discussione l’approvazione e il valore della legge Zan, che non è un trattato da cui dobbiamo definire le posizioni sull’identità sessuale ma serve a colpire chi, con reati di odio, fa violenza su soggetti e persone discriminate.
Per la parte di discussione a cui ho partecipato, quello che capisco non è comunque una ragione sufficiente e che in nessun modo possa giustificare un voto diverso da quello favorevole o mettere in discussione la legge Zan.

Video dell’intervento» 

Non penso le ragioni che sono espresse rispetto alle donne, al genere o altro possano mettere in discussione il voto su un disegno di legge che ha una funzione diversa da quella da sciogliere quei nodi. La funzione del disegno di legge Zan è quella di colpire chi discrimina e i reati di odio. Spero che questo lo capiscano tutti.

Il Gruppo del PD sarà compatto sul voto alla legge Zan. Ci sono opinioni diverse su alcune questioni ma tutti hanno garantito che comunque il voto non mancherà.
Io non sono per negare la possibilità di esprimersi.
Si sono sentite dire cose molto pesanti, alcune sono anche molto forzate ma non le ho sentite né da dirigenti del PD né da persone che fanno riferimento al PD.
Chi utilizza certi argomenti spesso lo fa più per attaccare il PD.

Video dell’incontro intero» 

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