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La famiglia, i vaccini e il Sud

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Radio Lombardia.

La Famiglia - Ho trovato l’affermazione di Tajani veramente assurda e offensiva anche per quelle coppie che non hanno potuto avere figli. Penso che la famiglia sia, oltre a quella tradizionale, anche le convivenze, comprese quelle tra persone dello stesso sesso. Dobbiamo avere rispetto.
C’è il problema di quali misure mette in campo la politica per aiutare il Paese a superare una drammatica crisi demografica e una riduzione della natalità. Questo vuol dire mettere in campo servizi, mettere le donne nelle condizioni di poter lavorare e contemporaneamente crescere i figli.
Penso che questo sia un ragionamento da fare.
Non voglio pensare che l’affermazione di Tajani sia di nuovo un riflesso di questa spinta che mette in discussione i diritti civili conquistati e si oppone ai nuovi diritti civili perché credo che non avrebbe veramente senso. Preferisco pensare che sia stato uno scivolone.

I vaccini - Rispetto alla richiesta di Letizia Moratti sui vaccini, a me non risultano ritardi nelle consegne in queste settimane e neanche di previsioni di ritardi.
È una discussione che non capisco se non nel senso di voler polemizzare o cercare di giustificare eventuali inefficienze. Penso che si debbano tranquillizzare le persone: i vaccini ci sono, le cose stanno funzionando grazie a Figliuolo, manteniamo l’obiettivo dei 500mila vaccinati al giorno.
Non mi pare che in questo momento ci sia una crisi rispetto alle forniture di vaccini.

Il Sud - Dalle scelte che sono state fatte nel PNRR per la distribuzione delle risorse, a cui si aggiungono altri finanziamenti europei che andranno al Sud, come in tutte le zone maggiormente in difficoltà dell’Europa, deduco che il problema non sono le risorse ma le condizioni per spenderle.
La difficoltà che rischiamo di avere, se non riformiamo la Pubblica Amministrazione e se non mettiamo in campo tutte le misure necessarie, è quella di avere molti soldi che vanno spesi entro il 2026, realizzando delle opere ma il nostro Paese e in particolare il Sud fanno fatica a mettere a terra le risorse perché la Pubblica Amministrazione è lenta e perché le centrali appaltanti non funzionano.
Su questo dobbiamo intervenire e fare le riforme necessarie, che oltretutto l’Europa ci ha chiesto, compresa quella della Pubblica Amministrazione.
In più, penso che sul Sud avranno un effetto positivo le norme su cui abbiamo insistito e che privilegiano l’assunzione di giovani e donne nei piani del Recovery Plan. Questo, ovviamente, riguarderà prevalentemente il Sud.

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