La questione dell'Ilva

Convocare 62 delegazioni, con 182 partecipanti che hanno un minuto a testa per porre un quesito e la possibilità di integrare il loro punto di vista con una mail, è surreale, sfiora il ridicolo.
Se poi uno dei temi principali è quello dell'ambiente ed il ministro competente neanche è invitato, allora si capisce bene quali sono in realtà le intenzioni del vicepremier: mettere in atto l'ennesimo piano di distrazione di massa, l'ennesima giornata di propaganda mediatica, fumo negli occhi per avere qualche secondo nei Tg.
Basta alimentare le paure

Lo dice il cardinale Gualtiero Bassetti, 76 anni, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, a La Repubblica, poche ore dopo la notizia dell'aggressione subita dall'atleta azzurra di origini nigeriane, Daisy Osakue.
Fanghi, servono le regole

In proposito avevo firmato un emendamento al Piano regionale di sviluppo che tendeva, tra l'altro, a rivisitare i parametri.
Vergogniamoci

Chi guarda il volto di Daisy Osakue può fare solo una cosa: vergognarsi. Noi italiani dovremmo vergognarci tutti insieme.
Perché quel volto segnato, è certamente il volto di una cittadina italiana dalla pelle nera, una giovane donna e atleta bersagliata solo e soltanto per la sua "inermità" e "diversità", ma è ancor più il volto del nostro Paese nella stagione amara che stiamo attraversando. Un volto che presentiamo al mondo e a noi stessi. E che non ci somiglia.