Fnm, questione di poltrone

Per noi del Pd queste nomine sono solo la conferma della totale sudditanza politica del presidente Fontana e della sua Giunta. Secondo una logica puramente spartitoria sono stati indicati nomi di chiara matrice politica, senza tenere in alcun conto elementi per noi decisivi come competenza e indipendenza.
Dividersi adesso sarebbe da irresponsabili

«Al voto questa volta dobbiamo andare superando le troppe divisioni di questi anni, ricostruendo un campo progressista largo, ma non come somma di sigle bensì riconquistando aree di società civile, quei cittadini che si sono astenuti o che hanno votato i M5S o Lega». Piero Fassino, ex ministro della Giustizia, ha in mente un nuovo format per il Pd. Anche se il primo passo, che indica nella nuova edizione del suo libro “Pd davvero” è spiegare lo tsunami della sconfitta, partendo dall’avanzata delle destre in Occidente e affrontando «la frattura sociale e la frattura democratica» che hanno allontanato tanti elettori dalla sinistra. E la consapevolezza che il voto segnala due febbri, sull’immigrazione e sulla sicurezza.
L'innovazione alla Bovisa

A pochi mesi dalla perdita di avere la sede dell’Agenzia europea del farmaco Milano mette a segno un colpo che se non equivale alla perdita certo ci si avvicina. Dopo mesi di trattative e incontri, l’università Tsinghua di Pechino ha infatti annunciato di aver rilevato «uno spazio di 23 mila metri quadrati alla Bovisa», a pochi passi da via Castellamare, dove sorgono le residenze Tiziana, per installarvi la sede del proprio hub europeo per la ricerca e l’innovazione. L’università cinese si servirà di TusStar, il più grande incubatore di imprese al mondo, che garantirà il trasferimento nel mercato mondiale delle startup innovative realizzate dai due atenei, anche grazie alla raccolta dei finanziamenti degli investitori cinesi a sostegno dei nuovi progetti.
Non so voi, ma la sto vivendo male

Eppure quella scelta di ieri la sto vivendo male, molto male. Non tanto per il voto o meno a luglio, autunno o gennaio. O meglio, anche per quello, poiché due campagne elettorali così ravvicinate con mesi di niente dove l’unica cosa che ha contato è stato il posizionamento (interno ed esterno, di tutti nessuno escluso) porterebbero ad elezioni dove una vera contendibilità non viene garantita e soprattutto senza la capacità delle poche forze politiche sopravvissute di organizzare temi e proposte (quantomeno credibili e realizzabili).