Per il Pd si apre un’altra partita

Non si può dire solo no

Non si può rispondere con un semplice “no” quando il Pd incontrerà l'esploratore Fico: “Mi ha sconcertato leggere una raffica di dichiarazioni di totale chiusura di esponenti del mio partito mezz’ora dopo il conferimento dell’incarico”. “Abbiamo invece l’obbligo” di verificare nei contenuti la possibilità di un’intesa. E bisogna farlo tenendo il partito “unito”, a cominciare dal suo leader “più influente”, Matteo Renzi. Dario Franceschini la sua porta l’ha già aperta. E’ convinto che da ieri si sia chiuse una fase di questa lunga crisi e se ne sia aperta un’altra che impone ai dem di confrontarsi “senza pregiudiziali”.
L'ora della verità

In altre parole il Presidente Mattarella sta portando per mano i partiti per valutare gli spazi di un governo politico che tenga conto comunque del risultato elettorale. Un esercizio inevitabile di trasparenza per mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità.
Nessuno potrà attribuire alla volontà del Quirinale il fatto che alcune ipotesi di maggioranza si siano rivelate impraticabili, fin qui nella fattispecie Centro-destra/M5S e anche M5S/Lega.
Governo transizione difficilissimo

"Mi aspetto che Renzi esca un po' dal suo silenzio, dica cosa ne pensa, perché lui ha un ruolo fondamentale nel Pd e molti degli elettori, dei deputati, dei senatori, credono in lui". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito dell'ex segretario del Pd, Matteo Renzi.