L'uso privato dei beni confiscati alle mafie è pericoloso
"Il protocollo di accordo - spiegano i parlamentari dem nell'interrogazione - stabilisce di riassegnare un primo blocco di 1400 terreni confiscati, sui 9000 a disposizione, a giovani imprenditori del settore agricolo a canone agevolato. Rivolgendosi per la prima volta ad attività di tipo imprenditoriale, il protocollo apre dunque la strada alla privatizzazione nella gestione dei beni confiscati, allontanandosi dall'idea di riuso sociale del bene confiscato come principale strumento della lotta alle mafie e disconoscendo l'importante lavoro fin qui svolto dal terzo settore". "Nessuna delle imprese coinvolte, da quanto si legge nella comunicazione ufficiale dell'Agenzia, verrà sottoposta a un codice etico sulle norme per la contrattazione collettiva e contro il subappalto, sul rispetto di vincoli per coltivazioni non intensive, sul rispetto delle norme a tutela dell'ambiente e dell'ecologia locale. Per questo - concludono - chiediamo alla Premier di intervenire per annullare il protocollo alla luce di vari profili di illegittimità".
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