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Le ragioni del dibattito sulla Libia

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli svolto alla videoconferenza "Missione in Libia e impegno per i diritti umani" (video).

Con Associazione Democratici per Milano abbiamo deciso di promuovere questo incontro, secondo noi importante e necessario perché crediamo che ci debba essere un confronto sul tema della missione italiana in Libia e su quali sono gli strumenti necessari e migliori per intervenire in quell’area, soprattutto per tutelare i diritti umani, per evitare che continui il massacro, che continuino le torture, che continuino ad esserci i lager.
Credo che sia necessario un confronto perché la discussione che si è sviluppata durante e dopo la votazione delle mozioni in Parlamento è a carattere di contrapposizione ideologica, in cui si rischia di perdere la complessità della questione che abbiamo di fronte e in cui si rischiano di perdere anche le ragioni della scelta che ha fatto il Parlamento.
Quella del Parlamento è sicuramente una scelta che si può non condividere ma ha delle ragioni precise e con queste bisogna confrontarci, così come bisogna confrontarsi con i temi che vengono posti da chi, in particolare nel mondo cattolico, non condivide la scelta che abbiamo fatto di rinnovare la missione in Libia.
Io penso che discussioni come queste servano perché credo che serva una discussione sul merito delle questioni, altrimenti rischiamo, come è successo in alcuni passaggi, di ridurre tutto ad una divisione tra buoni e cattivi che è assolutamente falsa; tra chi difende i diritti umani e chi invece se ne disinteressa, mentre in realtà non è così.
Io penso che tutte le posizioni siano legittime ma allo stesso tempo dobbiamo tutti avere l’onestà intellettuale di capire che ognuno di noi, qualunque posizione abbia, consideri una priorità la questione dei diritti umani e del superamento dei campi libici, della condanna delle torture e del lavoro per impedire che ci siano ulteriori torture.
Non penso che si possa accettare una caricatura per cui la missione in Libia serva soltanto a impedire le partenze dei barconi.
La realtà di questi giorni dimostra che anche i flussi dell’immigrazione sono cambiati. Oggi il Ministro dell’Interno è a Tunisi perché da lì ormai arriva la stragrande maggioranza degli sbarchi fantasma, così come succedeva anche prima.
La situazione è molto complessa e credo che vada affrontata per quello che è.
Proviamo a dare un contributo con una serie di interlocutori importanti.
Roberta Pinotti è stata Ministro della Difesa in un precedente Governo e ha una conoscenza approfondita della missione in Libia, del suo significato e anche dei confini che ha la missione italiana in Libia.
Piero Fassino può dare una mano importante a collocare questa vicenda dentro un’area geografica fatta di grandi tensioni.
Paolo Petracca è il Segretario Provinciale delle Acli di Milano e può rappresentare autorevolmente le opinioni che soprattutto il mondo cattolico ha espresso e che considerano un errore il rifinanziamento della missione.

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