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2 agosto 1980: strage alla stazione di Bologna

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoRiflessione di Alessandro Del Corno.

Della nostra vita ricordiamo gli attimi e non i giorni.
Il 2 agosto del 1980, io bambino di 11 anni, mi stavo recando in vacanza con i miei genitori, quando apprendemmo dalla radio dello “scoppio” di Bologna che aveva provocato tante vittime.
Le strazianti ed apocalittiche immagini per un bambino di 11 anni viste in Tv nelle ore successive, mi lasciarono attonito ed incredulo, perché quello che era successo e per Me, nonostante avessi visto ai telegiornali degli anni prima, le tante vittime innocenti, uccise dal terrorismo, era impossibile da comprendere.
Come si poteva pianificare una strage del genere, che uccideva indiscriminatamente uomini, donne e bambini?
Come si poteva compiere un atto di guerra così abominevole in tempo di pace?
Ecco, il ricordo di quegli attimi del 2 agosto 1980 e delle ore successive è quello che ho descritto. Sono passati 40 anni e nonostante si sia fatta luce, almeno in termini giudiziari, sugli esecutori neofascisti, incredibilmente, sostanzialmente liberi, permangono ancora molte ombre sul perché di quella strage e delle finalità che si prometteva.
Infatti il 1980, appare un anno, proiettato verso un decennio diverso da quello degli anni 70 e non a caso, qualche storico, ha parlato di una strage fuori dal tempo.
Nel quarantesimo anniversario, rimane l’impegno dell’Associazione vittime strage di Bologna che in tutti questi anni, hanno sempre tenuta viva l’attenzione sulla memoria e sulla volontà di giustizia.
Molte volte, nello sconforto del quotidiano, rimpiangiamo il passato.
Il passato nel nostro Paese è stata anche la strage alla stazione di Bologna, punta più alta, di tentativo eversivo allo Stato democratico, purtroppo e questo è ormai assodato sul piano storico e giudiziario, anche con la partecipazione in termini di depistaggi, di non pochi servitori infedeli dello Stato.
La memoria e la credibilità della nostra Democrazia, esige che su quella strage, come sulle altre, si faccia piena luce.
Forse, ci vorrebbe un pentito di Stato!

Strage di Bologna: Certezza della pena, questa sconosciuta!
In Italia, autorevoli figure politiche, più volte, in un passato più o meno recente, hanno fatto gli scioperi della fame per perorare cause, a volte nobili ed a volte, meno nobili.
Ora mi chiedo, perché tali figure, anzi, molte figure politiche ed in modo trasversale, non facciano uno sciopero della fame collettivo, per affermare che gli esecutori della strage di Bologna, condannati con sentenza definitiva all’ergastolo, tra l’altro, provenendo da altri ergastoli, non scontino il carcere a vita, appunto in carcere e non come avviene adesso è cioè, in uno stato, sostanzialmente, di circolare più o meno liberamente per le strade del nostro Paese?
O lasciate tale estrema protesta eventualmente ai familiari delle vittime?
Alle figure istituzionali che chiedono ancora oggi, di aprire i tanto declamati e fantomatici cassetti, consiglierei invece, l’atto di coraggio di cui sopra.
Sarebbe un atto di maggiore giustizia e di maggiore chiarezza nei confronti dei familiari delle vittime. Sarebbe!
N.B. Prima di arrivare giustamente ai mandanti, mi accontenterei che coloro che sono stati ritenuti gli esecutori, scontino effettivamente la pena per la quale sono stati condannati!
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