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Recovery fund per la città metropolitana di Milano

Scritto da Arianna Censi.

Arianna Censi Articolo di Arianna Censi pubblicato da Cooperazione & Solidarietà.

La nostra area metropolitana, e con essa l’intero Paese, sta affrontando un momento di grande incertezza economica. Esso è dovuto alla pandemia in corso che sta impattando con forza sul sistema economico e di sviluppo.
In questo panorama - smentendo con i fatti una certa vulgata, l’Europa ha dato grande prova di sé, e non solo sul fronte economico, ma su quello della solidarietà e del mutuo soccorso tra i Paesi membri, lanciando il piano dei Recovery Fund: una serie di fondi a supporto dei diversi Paesi per aiutarli a superare la crisi dovuta al Covid.
In questo scenario, la Città metropolitana di Milano ha consegnato ad Anci (che li presenterà al Governo, assieme a quelli delle altre città metropolitane italiane) ben 34 progetti per l’accesso ai fondi europei del Recovery Fund, che valgono quasi 4 miliardi e 500 milioni di euro.
Tutti i progetti, e le relative schede, sono stati scritti nel rispetto delle linee guida presentate dal Governo e coerenti ai cluster tematici individuati.
La parte più rilevante, oltre due miliardi e cinquecento milioni, riguarda i progetti per le infrastrutture per la mobilità, e questo perché in un territorio ad alta mobilità come quello milanese si deve, da una parte, favorire appunto la mobilità, dall’altra, guidare una transizione verso la sostenibilità ambientale, che tradotto vuol dire: potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità dolce. Ecco allora i progetti sul prolungamento delle linee metropolitane a Paullo (M3), a Trezzo sull’Adda (M2), a Segrate (M4); la riqualificazione delle fermate delle linee RFI di Opera e di Poasco; il potenziamento delle piste ciclabili.
Altri interventi riguardano la riqualificazione della viabilità metropolitana con tutta una serie di interventi per quasi 140 milioni sulle strade.
Altra parte fondamentale è quella della messa in sicurezza, della digitalizzazione e dell’adeguamento energetico degli edifici scolastici, interventi questi che valgono oltre cinquecento milioni di euro.
Ci sono poi tutti i progetti riguardanti l’ambiente, come quello per sostenere la riforestazione urbana, o quello per la gestione e l’efficientamento delle risorse idriche metropolitane, i territori resilienti e gli interventi di rigenerazione urbana, o ancora quello suggestivo del rilancio della navigabilità delle vie d’acqua metropolitane.
Altri interventi, infine, concernono il turismo 4.0, il lavoro e i giovani, con il progetto Hub giovani e interventi mirati per le politiche attive del lavoro; e l’Idroscalo, il grande Parco metropolitano, da rilanciare come polo sportivo (compreso un progetto per la costruzione di una piscina olimpionica) ambientale e tecnologico.
Sono sempre più convinta che dal rilancio delle aree metropolitane, così come più volte ribadito dall’Unione Europea, passa la crescita, il benessere e lo sviluppo del Paese. E per l’area metropolitana milanese, in particolare, i fondi del Recovery Fund rappresentano una occasione di rilancio ambiziosa e necessaria. Un’occasione da non perdere.

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