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L'America, l'uccisione di Kennedy e noi

Scritto da Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoIntervento di Alessandro Del Corno.

Il 22 Novembre 1963, verso le 18 ora italiana, giunse da oltreoceano, esattamente da Dallas nel Texas, una notizia che sconvolse l’Italia ed il mondo intero è cioè l’uccisione del Presidente Usa Kennedy.
L’America nel sogno di molti era ancora lontana, ma il mito della “Nuova Frontiera” con gli spari di Dallas veniva bruscamente interrotto anche se la semina di quegli anni, avrebbe trovato il raccolto sul piano legislativo dei diritti civili durante la presidenza Johnson.
Cinquantasette anni fa, dunque, giungeva nelle case degli italiani, la notizia dell'uccisione a Dallas nel Texas, del Presidente Usa John Kennedy.
L'America era molto lontana, eppure quella improvvisa, tragica ed inaspettata notizia, suscitò grande commozione, sconcerto e paura per il futuro.
L'America era molto lontana, ma la politica di quel giovane Presidente, aveva suscitato tanto interesse e favore anche nel nostro Paese, alle prese con il boom economico e con i primi passi del Centrosinistra.
L’America era molto lontana, ma anche da noi, si comprendeva lo sforzo di Kennedy e del suo Governo, per una società americana più mobile e meno ingessata, più giusta e meno chiusa, più civile e meno discriminante e per una politica internazionale, atta ad affermare dopo i possibili 13 giorni dell'apocalisse del 1962, un dialogo di pace con L’Unione Sovietica, in una fase di acutissima guerra fredda.
L'America era molto lontana, ma gli spari di Dallas, la piombarono come un lampo sinistro nelle case degli italiani, risvegliandoli forse da un sogno, nel quale erano immersi, avendo cominciato ad assaporare e prefigurare il modesto benessere, la libertà, la democrazia ed i diritti civili, i cui echi della " Nuova frontiera" kennediana, erano giunti anche qui da noi.
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