I proprietari del Pd sono gli elettori

Continuo a pensare che le primarie del PD per scegliere il proprio Segretario Nazionale non siano un fatto privato, che riguarda solo gli iscritti o gli elettori del partito ma, al contrario, un evento che interessa la nostra democrazia.
Si può non essere d'accordo o non condividere l'idea di mettere nelle mani degli elettori la scelta dei candidati sindaci o del leader di una forza politica ma è indubbio che questa scelta ha introdotto un tema con cui tutti devono confrontarsi e che, ad oggi, rappresenta la risposta più forte alla crisi della politica e al distacco dei cittadini dai partiti.
La sinistra liberale ha rigenerato il PD
Ne è convinto Michele Salvati, primo teorico del Pd, che in un'intervista alla Stampa invita l'ex premier a ripensare alla struttura del partito. Le primarie, osserva, "non devono essere un feticcio, ma restano un grande strumento per tastare il polso dell'elettorato potenziale", "vanno usate con opportunismo, quando servono.
Dati definitivi delle primarie

Considerazioni sulle Primarie

1. Le notizie sulla morte del PD erano decisamente premature: sì, i numeri non sono gli stessi del 2013, ma due milioni di donne e uomini in carne ed ossa che escono di casa e vanno a votare nei gazebo e nelle sale allestite a seggi sono un fatto di assoluta rilevanza, è democrazia in azione a fronte dei partiti padronali di vecchio e nuovo conio.
2. La vittoria di Matteo Renzi è netta ed assoluta: il PD non è il "Partito di Renzi", piuttosto Renzi è il capo, il leader in cui gli iscritti e gli elettori del PD si riconoscono anche al di là degli errori che ha commesso, e a lui affidano il compito di guidarli ai prossimi appuntamenti elettorali.