
A Beppe Grillo non è piaciuta la manifestazione contro le discriminazioni, che sabato ha portato nelle vie di Milano centinaia di migliaia di persone, "forse perché la gente di Milano non ha detto nessun 'vaffa'": è la risposta del sindaco Beppe Sala alle critiche dell'ex comico e fondatore del Movimento 5 Stelle. In un'intervista pubblicata sulle pagine milanesi del
Corriere della Sera, Sala dice di trovarsi bene nel ruolo di sindaco: "ti permette di lanciare messaggi politici universali, come quello appunto di People, continuando a fare cose. Politica e concretezza".
"Credo che il vento nazionale cambierà davvero se altre realtà faranno quello sta facendo Milano. Se altri territori decideranno di mettersi in gioco, di provarci.
Se l'Italia»

Un fiume di persone colorato e allegro. Una partecipazione straordinaria. Poco dopo la partenza del corteo antirazzista di Milano, c'è già un numero: "Siamo 200mila", aggiornato a distanza di due ore con un "oltre 250mila". Lo dice Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali in prima linea nell'organizzazione. E in effetti la coda della marcia non fa in tempo a muoversi per l'inizio della manifestazione che la testa è già in Duomo, a un paio di chilometri di distanza: la piazza è subito piena e la folla canta "Bella ciao". Tanti, tanti bambini. E un dragone cinese, in rappresentanza della numerosa comunità cinese. Felice il sindaco Beppe Sala, che vede nella giornata un segnale di un prima e un dopo: "E' un momento di grande cambiamento per il Paese, è questa la nostra visione dell'Italia.
Uno spartiacque»