Diritti, contrattazione, equità: il caso Italtel

Il contesto della vicenda dell’Italtel di Settimo Milanese è preoccupante.
I lavoratori, ad esempio, denunciano un tentativo di colpire il sindacato, non riconoscendone il ruolo e disintermediando.
Questo tema non riguarda soltanto l’Italtel e non riguarda neanche soltanto i lavoratori o il sindacato. La sinistra, compresi noi del PD, su questo tema ha delle responsabilità: abbiamo accompagnato e assecondato l’idea che il rapporto diretto con il popolo fosse un valore mentre in realtà quello che si sta tentando di fare, non solo nei confronti del sindacato ma anche del Parlamento o della magistratura o di tutte le istituzioni intermedie, è di fare passare il messaggio che il rapporto è diretto tra il capo e il popolo, il capo fa ciò che vuole e tutto ciò che c’è in mezzo e che è garanzia di rappresentanza e pluralismo viene spazzato via.
Tre idee contro i populisti

L’Italia sta andando contro un muro, ma il governo parla d’altro. D’altronde, la narrazione nazionalpopulista trionfa quando può fomentare paura e odio (contro l’élite). Balbetta di fronte alla dura realtà di un’economia che con il governo gialloverde sta arretrando. Sulla recessione italiana pesano fattori internazionali, indubbiamente, a partire dalla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina (un esempio delle magnifiche e progressive sorti del sovranismo…) e dal rallentamento dell’economia tedesca.
Presto i grillini imploderanno

«Visto che ragionano sulle piccole convenienze alla fine il sì all’autorizzazione a procedere per la Diciotti potrebbe anche offrire a Salvini l’occasione di fare la vittima. Ma qui c’è in ballo qualcosa di più allarmante». Oggi, con la votazione sulla piattaforma Rousseau, può cambiare il corso dell’alleanza gialloverde. Paolo Gentiloni pensa che si stia parlando dei «principi fondamentali, dei rapporti tra poteri esecutivo, parlamentare e giudiziario». Ma vede anche un altro passaggio. «Vedo che i M5S sono destinati a implodere. Non so quando succederà, ma succederà. Per questo il centrosinistra, sebbene ammaccato, deve cogliere questa novità e può tornare competitivo».
Anche Salvini deve rispondere alla legge

Devono decidere i giudici e ovviamente è sbagliato privare i giudici di questa possibilità dal momento in che l’Articolo 96, che tutela i Ministri, dice chiaramente che un Ministro se sospettato di reati non risponde di fronte alla legge nel caso che quella politica sia stata condivisa dal resto del Governo.