Accordo forzato sulla riforma sanitaria
La Commissione sanità ha stabilito di scegliere come testo base per la riforma sanitaria il maxiemendamento presentato da tutti i gruppi di maggioranza. In questo modo si riparte con un accordo forzato, che ha dovuto essere firmato da tutti i capigruppo di maggioranza e si segue, ancora una volta, una procedura che non ha alcun precedente nella storia del Consiglio, che in realtà si riduce a un escamotage per uscire da un impasse durata mesi.
Guardando ai contenuti si nota, inoltre, che l’accordo è decisamente al ribasso.
Chi lavora per cambiare le cose e chi dice solo no
Se si considera che Matteo Renzi è al Governo da poco più di un anno, sono già state fatte molte cose e altre riforme sono in cantiere. Il Governo Renzi ha fatto la riforma del mercato del lavoro, la riforma elettorale; in Senato si è cominciato a discutere delle leggi agricole; abbiamo votato la Delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il Parlamento ha bloccato i vitalizi per le persone condannate per mafia e corruzione, come era stato richiesto da molti.
Cerro Maggiore contro la mercificazione della donna
Tutte quelle pubblicità discriminatorie e lesive della dignità femminile non si vedranno più sul territorio del Comune di Cerro Maggiore e Cantalupo. Il Consiglio comunale ha approvato una modifica al regolamento sulle pubblicità e affissioni che inserisce nuove regole valide per tutte le affissioni sugli spazi dell’amministrazione, ma che varranno anche per tutte le pubblicità delle società ed enti partecipati del comune. Saranno “bannati” dagli spazi comunali le immagini che rappresentano o incitano atti di violenza fisica o morale, le immagini volgari, indecenti, ripugnanti, devianti da quello che la comunità percepisce come “normale”, tali da ledere la sensibilità del pubblico.
Rimossi i messaggi discriminatori»
Expo, orgoglio italiano
La settimana scorsa è iniziata nel peggiore dei modi: la contrarietà delle minoranze Pd, il plurale è d’obbligo, sulla legge elettorale; Brunetta, Forza Italia, che chiede il voto segreto; Renzi che mette la fiducia; le minoranze Pd che si dividono su se votare o meno la fiducia; i big non votano, ma in una certa solitudine, dicono maturata dopo una riunione in cui in tanti hanno preso le distanze dalle posizioni più definitive. Muro contro muro si attende l’esito del voto finale del 4 maggio.