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Sulla scuola si sta lavorando

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a SkyTg24 (video).

Penso che sulla scuola si stia lavorando da tanto e che questo non possa essere un tema su cui la politica offre lo spettacolo di chi fa campagna elettorale. È un tema che riguarda tante famiglie e su cui, anziché agitare i problemi, abbiamo bisogno di risolverli e per risolverli serve il massimo di collaborazione istituzionale e serve il massimo di collaborazione anche con tutti gli operatori della scuola e dei diversi livelli scolastici. In questo quadro c’è anche il fatto che invece mi pare che per le scuole dell’infanzia siamo molto avanti, sul resto anche. Mi pare anche che si stia lavorando per accordi e protocolli con i sindacati per consentire agli operatori di lavorare in sicurezza.
Insisto, però, sulla collaborazione istituzionale perché sono state poste delle questioni che non si risolvono se non c’è una volontà di mettere in discussione il funzionamento delle città. Adesso, ad esempio, si sta discutendo del funzionamento dei mezzi pubblici ma è evidente che c’è un problema che riguarda la necessità di non rendere omogenei gli orari. Gli orari di una città, quindi, non potranno più essere quelli di prima: non può più avvenire tutto tra le 8.00 e le 8.30 ma andranno differenziati gli orari di apertura e di accesso degli studenti alle scuole, come molte città stanno facendo, perché e andranno ridisegnati i tempi per evitare che ci si accalchi sui mezzi pubblici.
Ci sono, quindi, una serie di questioni molto piccole apparentemente ma molto complesse che vanno affrontate. Se le affrontiamo con il massimo di collaborazione istituzionale, faremo il nostro lavoro di dare una risposta alle famiglie.
Questo è un tema che non è stato risolto da alcun Paese al mondo: chi ha aperto le scuole in questi mesi poi ha dovuto richiuderle e si è trovato di fronte a problemi.

Non penso che le questioni siano semplici. Non penso che abbiamo già risolto tutto. Penso, invece, che i problemi siano difficili da affrontare. Sicuramente ci sono stati errori in tutta questa fase, anche se mi pare che complessivamente ci sia stato un riconoscimento internazionale sul fatto che l’Italia ha affrontato bene per prima la pandemia.
Credo che ne prossimi giorni dovremo fare tutti gli sforzi possibili per riaprire le scuole nelle migliori condizioni di sicurezza per i bambini e per le famiglie.
Prima non ho parlato di opposizione: penso che la collaborazione istituzionale sia, però, fondamentale perché, in questa vicenda, tutti i soggetti (cioè le Regioni, i Comuni, le Città Metropolitane, il Governo) hanno la responsabilità di fare la propria parte perché dovremo fare scelte che cambiano radicalmente e drasticamente le abitudini di mobilità, di utilizzo del trasporto pubblico, di orari delle città per come si erano disegnate prima del covid.
Mi pare un dato acclarato che l’opposizione in questo Paese abbia scelto di agitare i problemi anziché contribuire a risolverli e penso che sia poco utile su questa questione che riguarda tante famiglie, al netto degli errori che si possono fare o che si può ritenere che si siano fatti.
Penso che il tema adesso sia quello di contribuire tutti a fare in modo che le scuole riaprano nelle migliori condizioni possibili. Se invece si vogliono usare i problemi per fare campagna elettorale, temo che non si faccia un buon servizio al Paese. Chiunque lo faccia.

In nessuna delle mie parole c’è la volontà di dare la colpa all’opposizione delle difficoltà che ci sono. Le difficoltà sono oggettive, se ci sono stati degli errori (e probabilmente ci sono stati e forse ce ne saranno ancora perché siamo di fronte ad una fase totalmente inedita) non è colpa delle opposizioni, però, penso che bisogna evitare di fare della questione della scuola una materia di campagna elettorale ma farne invece una questione in cui tutti proviamo a lavorare per risolvere i problemi.
Il Ministro fa la sua parte. Sono state fatte delle scelte condivise con il Comitato Tecnico Scientifico e vedremo a cosa porteranno. Penso che dare adesso un giudizio sulla questione delle scuole, a venti giorni dalla riapertura, sia assolutamente prematuro. Intanto siamo nelle condizioni di dire alle famiglie che le scuole per l’infanzia riapriranno e sono già oggi nelle condizioni farlo mentre sul resto si sta lavorando.
Secondo me bisogna prendere sul serio anche proposte che possono apparire come “originali” ma bisogna comunque mettersi tutti dentro ad una logica per cui in due o tre mesi si è dovuto ragionare per cambiare completamente il modo di far funzionare le scuole e i tempi di funzionamento, con tutto quello che comporta per i lavoratori, per le famiglie, per il trasporto pubblico. Questo è il tema.
Credo che si stia lavorando più di quello che sembra su alcune cose, come ad esempio il recupero di altri spazi, l’assunzione di nuovo personale per poter aumentare il numero delle classi e ridurre le presenze all’interno delle singole classi. Sono tutte cose che hanno bisogno di tempo e vanno fatte in fretta.
Spogliandomi del ruolo istituzionale che ricopro e di dove mi colloco nella dinamica tra maggioranza e opposizione, personalmente, sia in un campo che nell’altro, mi interrogherei su un tema: non possiamo permetterci che nel Paese le famiglie siano preoccupate o spaventate dall’idea di rimandare i figli a scuola; dobbiamo dare delle rassicurazioni e delle certezze rispetto al fatto non che tutto andrà bene e tutto sicuramente sarà fatto nel migliore dei modi ma nella direzione di dire che ci sarà una grande attenzione e tutto sarà monitorato. Ci sarà una grande attenzione a evitare che i propri figli vengano contagiati, subiscano problemi grandi e perché possano vivere l’esperienza scolastica in questi mesi nel miglior modo possibile.
Ci sono alcuni temi che sono diventati ideologici, come quello della mascherina mentre abbiamo già detto che nelle scuole dell’infanzia non si potranno imporre ai bambini mentre bisognerà ragionare su dove non c’è il distanziamento garantito. Negli altri Paesi stanno decidendo adesso: in Francia diventa obbligatoria la mascherina anche per gli studenti nelle scuole medie e superiori. Non facciamo diventare queste questioni delle bandierine da sventolare ma vediamo qual è la cosa migliore e più utile.

Video dell’intervento»

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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