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Tutti abbiamo la responsabilità di evitare di aiutare il virus a diffondersi

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Radio Lombardia.

Bisogna invitare le categorie più a rischio e gli anziani a limitare gli spostamenti, come dicono oggi i medici di base, e soprattutto a limitare gli incontri e le frequentazioni o di trovarsi in luoghi dove può circolare il virus.
Dire di lasciare liberi i giovani perché non si ammalano o, se si ammalano, avviene in forme meno gravi è demagogico: si è dimostrato che i giovani hanno la stessa possibilità di ammalarsi degli altri. Inoltre, tutti, giovani o anziani, abbiamo la responsabilità di evitare di aiutare il virus a diffondersi, per cui dobbiamo sapere che ancora per qualche mese dovremo tenere dei comportamenti attenti e corretti, evitare gli assembramenti, tenere la mascherina, lavarsi le mani.
Credo che De Luca, in Campania, abbia fatto una scelta drastica: io penso che la scuola sia l’ultima cosa da chiudere, oltretutto sono luoghi in cui tutto è più controllato che altrove.
In Lombardia si sta ragionando su iniziative che possano ridurre le presenze a scuola delle ultime classi delle superiori per ridurre l’utilizzo del trasporto pubblico e, quindi, ridurre gli assembramenti sui mezzi pubblici.
Non mi pare che si stia ragionando sull’ipotesi di chiusura delle scuole, tanto meno di quelle primarie o medie.
Abbiamo di fronte una situazione preoccupante, che va gestita e affrontata.
Non penso che si possa dare il messaggio che ci sono delle fasce d’età che hanno la responsabilità di debellare il virus e altre che possono fare ciò che vogliono. Questo è un messaggio sbagliato.
È vero che, finita l’emergenza, si dovrà comunque porre il tema de giovani con molta forza.

Il Commissario Arcuri ha spiegato che sono state messe a disposizione più di 3.000 ventilatori polmonari per le terapie intensive e altrettanti per le terapie subintensive, però 1.600 di questi ventilatori non sono ancora stati usati e chi ha la responsabilità di farlo sono le Regioni.
In questo momento, in Lombardia, le terapie intensive non sono cariche, oggi c’è addirittura un meno uno nella statistica dei ricoverati.
Il tema vero è quello dei vaccini antinfluenzali che in questa Regione ha dell’incredibile ed è l’ennesimo tema in cui si verifica una mancanza di trasparenza da parte di Regione Lombardia.
La Lombardia ha pagato i vaccini più delle altre Regioni: ha acquistato 100.000 vaccini pagandoli tanto e non sono stati autorizzati dall’Agenzia del Farmaco.
Inoltre, in questa discussione, si dovrebbe guardare soprattutto a come dare risposte concrete ai problemi di oggi e a quelli futuri. Abbiamo, invece, assistito ad una difesa d’ufficio di tutto ciò che è successo in Lombardia, senza che chi ha responsabilità si sia fatto carico di intervenire dove il sistema lombardo a marzo ha fallito, cioè sull’assenza totale di presidi territoriali che stessero vicini ai cittadini malati o che possono essere curati a casa. Quel tema non è stato in alcun modo risolto e neanche affrontato.
C’è poi un tema più generale che riguarda la diffusione del virus, che oggi è un problema un po’ meno italiano rispetto a quanto sia nel resto d’Europa. Anche negli altri Paesi europei, infatti, ci sono state carenze, errori nella gestione di una cosa improvvisa che nessuno ha saputo leggere e prevedere, anche tra gli scienziati.

Non credo che i comportamenti della classe politica rispetto alla gestione della pandemia vadano generalizzati. Penso, però, che ognuno di noi abbia la responsabilità di dare risposte concrete ai cittadini. La politica deve smettere di accentuare i problemi ma deve cercare di risolverli e, in questa fase, è bene concentrarsi ancora di più sui problemi e provare a dare risposte concrete ai cittadini anziché continuare ad agitarli.
Ci sono istituzioni che stanno lavorando, ovviamente non è detto che facciano tutto bene, ma poi ci sono persone che parlano più volte nell’arco di una giornata solo per spiegare ciò che non bisogna fare.
Penso che la politica debba dare un segnale diverso perché oggi è importante sapere che ci sono una politica e delle istituzioni che si concentrano sulla soluzione dei problemi concreti dei cittadini e provano ad affrontarli.
Credo che sia positivo che, oggi, Giuseppe Sala, il Presidente Fontana e tanti sindaci si siano trovati in Prefettura e abbiano concordato una serie di misure per far fronte alla situazione e evitare che ci sia uno sviluppo del contagio che ci porti ai livelli in cui sono gli altri Paesi europei.
In Europa ci sono 17 Paesi in cui il virus è diffusissimo, mentre noi siamo tra quelli di un livello appena inferiore e per evitare di diventare come gli altri dobbiamo fare attenzione. È bene che le cose da fare si concordino e, così come abbiamo fatto in Lombardia, sarebbe bello che si facesse anche a livello nazionale ma non mi pare che l’opposizione sia di questo avviso, dato che continua a enfatizzare ciò che non va bene o che non va fatto.

Per quanto riguarda i vaccini, bisogna sapere che ci vogliono anche tempi per la produzione, non soltanto per la distribuzione.
Mi pare che l’Europa abbia preso degli impegni e abbia messo in campo investimenti per garantire il vaccino ai cittadini europei a costi ridotti e in Italia abbiamo detto di volerlo garantire gratuitamente.
Le notizie che arrivano dalle case farmaceutiche sono buone.
Mi pare che, però, ancora oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia detto che prima del 2021 difficilmente sarà possibile avere il vaccino per una distribuzione di massa.

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