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La politica estera di Biden

Written by Marina Sereni.

Marina Sereni "La politica estera è qualcosa che è sostanza anche nei toni". La vice ministra degli Esteri Marina Sereni risponde così a chi sostiene che rispetto a quella di Donald Trump la politica estera di Joe Biden avrà di diverso solo i toni. "Per esempio - dice parlando con l'Adnkronos -l'annuncio del presidente eletto di voler rientrare negli accordi di Parigi è sostanza, come l'annuncio di voler rientrare nell'Organizzazione mondiale della sanità e nella volontà di collaborare nella lotta al Covid e sui vaccini". "Credo che per l'Europa sia un fatto di sostanza - sottolinea Sereni - sapere di poter contare su un dialogo costante. Non è sempre stato così con l'amministrazione Trump, anche se questo non vuol dire che non ci siano stati buoni rapporti tra Roma e Washington in questi anni su singoli aspetti". Ma con l'elezione di Biden è innegabile che "l'Europa torna ad avere un alleato dialogante con cui siamo chiamati a confrontarci".

Sbaglierebbero gli europei ad aspettarsi da Joe Biden "un'inversione a U" sui temi della sicurezza ed in particolare sulla politica estera in Medio Oriente e nel Mediterraneo, quindi l'Europa sia "pronta ad assumersi maggiori responsabilità" in quei teatri. E' il monito che arriva dalla vice ministra degli Esteri Marina Sereni all'indomani dell'annuncio dell'amministrazione Trump sul ritiro delle truppe da Iraq e Afghanistan, Paesi nei quali l'Italia è impegnata con propri militari. Intanto, premette SERENI parlando con l'Adnkronos, "non mi pare che questi annunci portino a conseguenze immediato dal punto di vista esecutivo, per cui credo che ci sarà il tempo con la nuova amministrazione per concordare l'evoluzione di questa presenza, cosa dovrà fare la Nato, cosa la coalizione". Ciò premesso, "noi siamo pronti a fare la nostra parte all'interno di un quadro concordato sia all'interno che dell'Alleanza che della coalizione". Per quanto riguarda l'Afghanistan, dove è in corso un negoziato tra Stati Uniti e talebani, la vice ministra si dice d'accordo con quanto detto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, per cui "noi siamo preparati all'idea di una riduzione progressiva della presenza militare internazionale in quel Paese, ma non ce ne possiamo andare se non sapendo cosa si lascia". Dunque, sì alla diminuzione del nostro contingente "ma all'interno di un contesto per cui l'impegno di questi anni non vada disperso, per cui ci siano garanzie, come la possibilità per le bambine di poter andare a scuola".
Quanto all'Iraq, "noi resteremo lì fino a quando le autorità di quel Paese ci chiederanno di rimanere e fino a quando ci saranno le condizioni per rimanere", sottolinea Sereni. Che quindi avverte: "Con il cambio di amministrazione a Washington non aspettiamoci un'inversione a u della politica estera Usa in questo quadrante. Ovviamente gli Stati Uniti sono interessati alla lotta al terrorismo ed alla pace ed alla sicurezza in Medio Oriente e nel Mediterraneo, dove noi europei siamo i primi a essere interessati". Per questo, chiosa, "dobbiamo essere pronti ad assumere maggiore responsabilità anche a fronte del fatto che anche con Biden non tenderanno ad aumentare la loro presenza militare" in quella regione.

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web

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