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Gli obiettivi del nuovo Governo

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Radio24 (video).

Non è mio costume - e non dovrebbe esserlo di nessuno - di commentare le vicende politiche e la vita interna degli altri partiti, che spero si risolvano nel modo meno traumatico possibile, così come spero che molti di coloro che ieri hanno deciso di non votare per ragioni legate all’atteggiamento di Draghi e ad altre questioni, nei prossimi mesi e nelle prossime settimane si possano convincere. Possiamo insieme convincerli sul Governo per le cose che verranno fatte e la bontà delle cose che verranno fatte, anche in continuità con molto del lavoro fatto insieme nella maggioranza precedente che ha sostenuto il Governo Conte Bis, così come è stato il discorso di ieri di Draghi.

Rispetto all’intergruppo, in realtà non esiste un organismo ma esiste un patto di consultazione, un coordinamento che giustamente va fatto perché credo che le forze politiche che hanno sostenuto insieme il Governo Conte Bis fino alla fine di quell’esperienza, hanno lavorato in questi mesi per costruire politiche e ipotesi di lavoro. Su quelle ipotesi di lavoro e sull’agenda del nuovo Governo credo che sia bene che ci consultiamo e che ci coordiniamo, senza in alcun modo prefigurare chiusure o indisponibilità al confronto con le altre forze politiche della nuova maggioranza. A me, però, pare utile che si coordinino le forze che hanno sostenuto il precedente Governo, sapendo che il centrodestra di suo è sempre stato coordinato e, quindi, credo che dobbiamo anche evitare il rischio di una maggioranza che possa essere troppo condizionata dalla Lega, a causa delle divisioni nostre.

Gli obiettivi che ha questo Governo sono chiari e sono quelli che sono stati esplicitati dal Presidente della Repubblica quando ha dato l’incarico al Presidente del Consiglio e ieri Draghi ha ribadito quegli obiettivi e ha richiamato tutti all’unità e alla responsabilità nazionale. Tra i temi prioritari, è vero che c’è quello delle vaccinazioni, così come c’è il problema della tutela della salute; c’è da affrontare immediatamente la crisi occupazionale che è alle porte, ma è anche vero che un obiettivo è quello di mettere in campo il Recovery Plan e, per utilizzare le risorse europee, servono le riforme di cui ha parlato Draghi. Senza una riforma della Pubblica Amministrazione, ad esempio, è difficile riuscire a spendere i 209 miliardi; senza una riforma della giustizia e del processo civile diventa molto complicato essere attrattivi per gli investimenti privati; senza la riforma fiscale diventa difficile ricostruire un rapporto forte con i cittadini e le imprese e combattere l’evasione fiscale. Di queste tre cose abbiamo bisogno; sono nel dossier del Recovery Plan e, giustamente, Draghi le ha sottolineate.

Noi ci siamo battuti sempre in questi anni e la prima cosa che abbiamo fatto al Governo con il Conte Bis è stata quella di abbassare le tasse sul lavoro. Questo è un percorso che deve continuare, a beneficio dei lavoratori dipendenti ma anche delle imprese. Anche l’ultima Legge di Bilancio prevede sgravi consistenti per le imprese che assumono donne e che assumono giovani al Sud. Certamente, quindi, c’è questo e c’è la necessità di costruire un sistema più giusto e più progressivo, che aiuti a ridurre le diseguaglianze. C’è sicuramente da proseguire la lotta all’evasione fiscale, però, mi pare che il dato emerso ieri dal discorso di Draghi sia quello di non procedere per interventi spot ma costruire una riforma fiscale complessiva in senso progressivo e la proposta dovrà essere fatta da chi è competente in materia e che, quindi, sa cosa produce una scelta piuttosto che un’altra. Questa credo che sia la strada della Commissione.

Video dell’intervento» 

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