Print

Milano non dimenticherà mai l'orrore del 27 luglio del 1993

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala"Milano non dimenticherà mai l'orrore del 27 luglio del 1993. 28 anni dopo la strage di via Palestro la nostra comunità si stringe unita nel ricordo commosso di chi è stato vigliaccamente ucciso dalla mafia". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la cerimonia di commemorazione della strage di via Palestro. La lotta di Milano contro la criminalità organizzata, ha rimarcato il sindaco "non è finita, perché dopo la stagione stragista del 92-93 i mafiosi si sono nascosti nell'economia libera, radicandosi in modo profondo e occulto". Quella sera, a Milano, "sono morti 5 innocenti" ha evidenziato Sala, ricordando i nomi delle vittime una a una: i vigili del Fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, "un cittadino marocchino, milanese come noi -ha detto Sala -. I tre vigili del fuoco e il nostro agente di polizia locale hanno pagato con la vita un intervento che sapevano essere rischioso. Quando hanno visto il fumo bianco che si alzava da una macchina parcheggiata davanti al Pac, la loro unica preoccupazione è stata disinnescare quell'ordigno per salvare chi stava passeggiando nei giardini di Porta Venezia. Purtroppo, la mano assassina della mafia ha anticipato il loro coraggio".
Per il sindaco "occorre fare memoria del male della strage di via Palestro perché - ha spiegato - da quell'orrore criminale la nostra città ha compreso come la tutela della legalità sia l'unica via per libertà, diritti e sviluppo. Una convinzione diventata un pilastro del nostro patrimonio valoriale, che consolidiamo grazie al ricordo costante degli eroi della lotta alla mafia ". Tramite gli attentati del 1993, ha detto ancora il sindaco, "la criminalità organizzata ha tentato di stringere un accordo con lo Stato, per negare la legalità e scambiarla con l'impunità per i boss mafiosi. Quel patto nefasto è stato rifiutato grazie a una resistenza di milioni di italiani onesti partita, ancora una volta nella storia nazionale, da Milano. La nostra città sapeva che piegarsi ai mafiosi così come ai corrotti avrebbe reso i cittadini meno liberi, meno sicuri e più poveri. Milano ha scelto la legalità, e grazie a questa decisione è rimasta il motore che traina il progresso economico e sociale dell'Italia, un ruolo ammirato in Europa e nel mondo".

La citta' di Milano "non dimentichera' mai l'orrore del 27 luglio del 1993: 28 anni dopo la strage di via Palestro, la nostra comunita' si stringe unita nel ricordo commosso di chi e' stato vigliaccamente ucciso dalla mafia". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenuto stamattina alla commemorazione della strage a cui hanno preso parte anche Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, e l'assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno. "Quella sera sono morti cinque innocenti, e li ricordo uno per uno anche quest'anno: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l'agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, un cittadino marocchino, milanese come noi", ha detto, aggiungendo che il 27 luglio 1993 "migliaia di milanesi hanno sentito lo scoppio di quella bomba, un rumore che nessuno dimentichera' mai". La nostra citta', ha concluso, ricordera' sempre "quelle torride ore di terrore, il dolore per la perdita di cinque nostri concittadini, così come l'emozione dei funerali in Duomo, alla presenza di tutte le piu' alte cariche dello Stato".

"In un momento di acute sofferenze sociali come l'attuale, creata dalla pandemia, e in vista di appalti pubblici miliardari grazie agli aiuti europei, dobbiamo essere consapevoli che la presenza mafiosa è più minacciosa che mai a Milano". Lo ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo discorso in occasione della commemorazione del 28esimo anniversario della strage di via Palestro.
"Dal 1993 la nostra città ha preso ogni iniziativa possibile per far capire alla criminalità organizzata e ai corrotti che qui non c'è né spazio né tolleranza per loro, e mai ci sarà - ha aggiunto - Milano vuole togliere a mafia, camorra e 'ndrine anche l'aria per respirare, e questa direzione sarà proseguita per crescere e tutelare la sicurezza dei nostri cittadini".
"Una Milano senza mafie è una città più libera, più ricca e più sicura, in grado di creare lavoro e diventare più equa. Legalità e onestà sono i fari che orientano la rotta di questa città, la fanno crescere e le consentono di attrarre nuovi cittadini provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo – ha concluso Sala -. A tutti ribadiamo che la nostra comunità crede che libertà, democrazia e sicurezza siano indissolubilmente intrecciati alla legalità".

Per seguire Beppe Sala: sito web - Pagina Facebook

Pin It