Vogliono un'informazione sovranista

Da un lato, Battelli dice che il servizio pubblico radiotelevisivo deve essere di parte, dalla loro parte, ovviamente, ‘non dei partiti morenti’; e quindi alla guida della Rai non deve esserci una figura di garanzia e di imparzialità, ma un convinto sovranista, un divulgatore di fake news che disprezza il nostro Presidente della Repubblica e schiaccia l’occhio a Putin.
Altro che ‘simbolo di imparzialità e di informazione equilibrata’.
Ma che sia democrazia

Davide Casaleggio ha lanciato il sasso: in futuro, il Parlamento potrebbe non servire più. Al suo posto, dice il primo "controllore" della piattaforma digitale che seleziona personale e scelte politiche del M5S, dobbiamo avere persone competenti capaci di prendere decisioni in modo rapido e diffuso. Secondo un modello che la Rete può aiutare a sviluppare.
Espressa nei limiti di una intervista giornalistica, l’affermazione si espone al rischio di semplificazioni e strumentalizzazioni.
Il potere e il senso del limite
Finora, la nuova maggioranza ha usato a piene mani il potere di nomina di organi parlamentari, di amministratori di società con partecipazione pubblica, di componenti di autorità indipendenti, di consigli di garanzia delle diverse magistrature, seguendo un antico uso ma mostrando la fretta di chi si mette alla tavola per la prima volta. Ora, però, essa core il rischio di superare quella sottile linea che separa l’uso legittimo di poteri dalla violazione delle norme.
La vita non è una gara

Articolo di Andrea Beretta, Partner di Newton Management Innovation S.p.a., pubblicato da Il Sole 24 Ore.
A giugno chiudono le scuole. A luglio finiscono gli esami di maturità. In entrambi i mesi gli universitari hanno intense sessioni di esami. Tempo di bilanci e di valutazioni delle performance. Nelle scuole superiori siamo passati dai cartelloni appesi sulle vetrate antistanti gli ingressi ai registri elettronici; sono cambiati gli strumenti, non i colori della valutazione: il rosso è negativo (così come nei bilanci aziendali). Si tirano le somme di un trimestre, di un anno o di un ciclo di studi. Pacche sulle spalle, sorrisi, piccole punizioni o pianti disperati tra genitori e figli, già alle prese con l’organizzazione del periodo estivo. E settembre incombe.