Stiamo iniziando un percorso

Intervento di Franco Mirabelli a Unomattina su Raiuno.

Mi pare che il Presidente incaricato abbia fatto un ragionamento assolutamente in linea e in continuità con il mandato che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica.
Ci sono da affrontare tre emergenze gravissime, quella sanitaria, quella sociale e quella economica e bisogna fare in fretta.
Mi pare che il Presidente incaricato abbia compreso la necessità di un confronto rapido ma ampio sia con le forze politiche, per costruire una maggioranza ampia in Parlamento al nuovo Governo, e anche la necessità di condividere la riflessione che porterà al nuovo Governo con le parti sociali, i sindacati, le organizzazioni delle imprese e questo mi pare importante.

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È evidente che stiamo iniziando un percorso e ieri sono stati messi dei punti fermi.
Di fronte alla proposta del Presidente della Repubblica, che è una proposta di grande prestigio e di grande credibilità internazionale, come quella del Presidente Draghi, abbiamo detto che bisogna lavorare per verificare se, al di là della persona e attorno alla persona si riesce a costruire una maggioranza ampia in Parlamento. Noi partiamo dall’alleanza che riteniamo che abbia governato bene una drammatica emergenza come quella pandemica.
Noi, insieme a M5S e LEU possiamo fare ancora un percorso lungo. Siamo impegnati a provare insieme a garantire un Governo che sia di alto profilo e che dovrà essere necessariamente un Governo che prenderà decisioni politiche rilevanti, perché solo l’utilizzo del Recovery Fund comporta il fatto di decidere cose che incideranno sul futuro del Paese e queste, quindi, saranno scelte politiche.

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È evidente che, senza l’appoggio di M5S a Draghi, un’alleanza futura sarebbe più difficile ma noi contiamo sul fatto che, a partire dall’esperienza del Governo Conte, si sia costruito un rapporto e un percorso che anche il Movimento Cinque Stelle si rende conto che sarebbe sbagliato interrompere.
Ora siamo impegnati a costruire una posizione comune per dare una maggioranza larga al nuovo Governo, sapendo che i problemi sono tanti ma che oggi quello che deve prevalere, così come ha prevalso in questi mesi, è la responsabilità nei confronti del Paese in un momento difficilissimo.
Credo che alle elezioni si possa sempre andare e ci si possa sempre scivolare. Credo, però, che il Presidente della Repubblica abbia spiegato benissimo perché, in questa fase, perdere quattro o cinque mesi, mentre abbiamo bisogno di fare la campagna vaccinale, affrontare il tema della pandemia, decidere come utilizzare i soldi del Recovery Fund, sia una follia che il Paese non si può permettere.
Di fronte a questo appello credo che tutte le forze politiche dovranno riflettere. Noi lo faremo insieme a chi ha condiviso con noi un’esperienza di Governo, che ha avuto limiti ma ha affrontato bene un’emergenza.

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La questione del MES la vedremo. In realtà non mi pare che sia stato il MES l’origine di questa crisi totalmente incomprensibile: su questo si era già trovata una soluzione, aumentando in maniera significativa gli stanziamenti previsti sia nel Recovery Plan che nella Legge di Bilancio per modernizzare il sistema sanitario, andare verso la digitalizzazione e la medicina telematica.
Non era questo il problema, quindi. La crisi resta incomprensibile.
Conto sul fatto che le forze politiche che hanno difeso il Governo Conte, oggi abbiano la percezione più di altri delle necessità e dei bisogni del Paese e della necessità di fare in fretta e di assumersi la responsabilità, così come abbiamo fatto negli scorsi sedici mesi.
Penso, quindi, che si partirà da qui.
Il confronto con il Presidente del Consiglio sarà importante e sarà importante anche definire a che Governo sta pensando Draghi e che Governo si potrà realizzare. Non penso che si possa pensare ad un Governo solo tecnico. Penso che il modello possa essere quello del Governo Ciampi che qualche decennio fa risollevò il Paese da una crisi pesantissima.

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