“La crisi nel nostro Paese è stata affrontata con dei criteri profondamente riformisti-progressisti di sinistra, in modo abbastanza spontaneo. Tutto questo fatto con un Governo che ha messo insieme forze della sinistra con forze che non lo sono come il Movimento 5 Stelle. Credo che questa alleanza, nata esclusivamente contro un qualcosa, abbia fatto dei passi verso la formazione di valori condivisi. Non è un risultato di poco conto. Ancora non è un centro-sinistra, ma questa alleanza è inesorabile se noi vogliamo tornare a governare”, lo ha detto il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, intervenendo all’iniziativa “Il cantiere della sinistra” promossa dalla Fondazione Italianieuropei.

Il consigliere comunale Gianluca Vitali è stato nominato presidente della neonata "Commissione permanente antimafia, legalità, trasparenza e controllo degli atti amministrativi", istituita dal Consiglio comunale di Corsico, cittadina dell'hinterland di Milano lo scorso 18 novembre. La nomina è stata fatta nel corso della prima seduta della Commissione. Ad affiancare Vitali, ci sono il vicepresidente Jacopo Bosi insieme con Luigina Spaccini, Marco Gesmundo e Francesco Magisano. "Noi proveremo in tutti i modi a fare rete perché credo che per lavorare bene su questo tema è molto importante estendere il problema a tutti i livelli, collaborare con le altre commissioni antimafia presenti sul territorio, con la Commissione della Regione Lombardia e con la Commissione parlamentare antimafia, così come con tutti i settori del Comune, con i dirigenti comunali, con le associazioni che lavorano su questo tema, con i giornalisti e con tutte le parti della società civile, per creare quegli anticorpi necessari per debellare il fenomeno mafioso" ha dichiarato il neopresidente, mentre il sindaco di Corsico, Stefano Ventura, ha sottolineato come l'istituzione di questa Commissione sia "un segnale molto importante in un contesto delicato come quello del Sud Ovest Milanese".

"Siamo ormai alle comiche. Dopo aver lisciato per mesi il pelo ai negazionisti, ora Matteo Salvini tenta un nuovo travestimento: dice che il vaccino, adesso, lo vuole prima di tutti, arrivando a incolpare l'Unione Europea dei ritardi. Ancora una volta, insomma, dimostra di non sapere letteralmente nulla dell'argomento di cui parla. Perché non si tratta di ritardi. Si tratta di controlli. Controlli che la Gran Bretagna ha deciso di saltare. L'Italia e gli Stati europei, infatti, stanno aspettando una cosa semplice: gli studi e gli approfondimenti dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco. Studi e approfondimenti realizzati non per passare il tempo, ma per verificare che il vaccino Pfizer sia sicuro ed efficace per i cittadini. Matteo Salvini, senza nemmeno rendersene conto, sta quindi attribuendo all'Europa un merito: quello di voler fare le cose per bene, in sicurezza. Sarebbe bello se, un giorno, anche il senatore Salvini facesse qualcosa per bene. Come iniziare? Studiando ed evitando di parlare solamente per dar fiato alla bocca". Lo afferma Franco Mirabelli.

“Abbiamo la grande opportunità di ridisegnare il Paese: serve un clima di coesione nazionale, perché i risultati che avremo valgono per le future generazioni e i futuri Governi. C'è un lavoro da fare insieme. Siamo nel pieno dell'emergenza con centinaia morti, abbiamo il dovere di fronteggiare e spiegare che i sacrifici di Natale sono necessari per evitare la terza ondata e poter ripartire senza dover attraversare un altro momento di crisi drammatica”. Così il Ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini intervenuto alla convention “Ri-nascita Italia” promosso dalla Fondazione Guido Carli. “In un momento come questo la priorità è l'impegno di tutti per fronteggiare la situazione - ha aggiunto Franceschini - Non è il momento delle divisioni tra maggioranza, opposizione e parti sociali: poi verrà fisiologicamente il momento del dibattito. Dobbiamo imparare la lezione dei nostri padri e nonni: nel Dopoguerra c’era scontro lo politico, il mondo era diviso in blocchi, ma si sapeva quando era momento di fermarsi e difendere insieme il Paese. Mi piacerebbe che si recuperasse questo. È necessario costruire senza confusione di ruoli, un clima che consenta di fare scelte grandi per il Paese. Chi preferisce le beghe si assumerà questa responsabilità di fronte Paese”.