Un salario minimo garantito europeo

Positivo questo primo passo compiuto dalla Commissione europea, che propone di istituire un salario minimo garantito, seppur non obbligatorio.
Sebbene condivida in parte le critiche di chi lo contesta perché troppo blando, in quanto non vincolante, va riconosciuto come importante lo sforzo che fa, sia nell'armonizzare i livelli dei salari minimi laddove già presenti, ma soprattutto nello spingere i Paesi che non lo prevedono - come ad esempio l'Italia - a garantire una retribuzione minima alle categorie più vulnerabili, non coperti da contratti collettivi.
Il governo coinvolga anche l’opposizione

Caro direttore, il forte aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni ci fa ripiombare in uno scenario da allarme rosso. Il virus non è mai stato sconfitto, lo diciamo da sempre e abbiamo sempre previsto che la battaglia sarebbe stata lunga e durissima.
Un giorno, quando tutto sarà finito, troveremo il tempo per discutere dell’irresponsabilità di chi ha ridicolizzato le regole per continuare a vivere sicuri, di chi sosteneva che il virus fosse scomparso o, peggio, di chi lo ritiene solo un’invenzione per controllare le persone, in una sorta di strisciante autoritarismo sanitario.
Risoluzione sul rafforzamento dei contratti di fiume

Si discute domani in commissione Ambiente della Camera la risoluzione per impegnare il Governo ad un’evoluzione attuativa dei Contratti di Fiume, a partire dall’assegnazione di un ruolo specifico all’interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund.
I Contratti di Fiume sono riconosciuti a tutti gli effetti come strumenti di attuazione delle politiche di difesa del suolo, di tutela e valorizzazione delle risorse idriche e dei territori. Le ultime vicende di cronaca con disastri, esondazioni, vittime rendono ancora più evidente e necessario, anche a fronte del cambiamento climatico, un rafforzamento dei Contratti di Fiume anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l’azione dell’Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
No ad un lockdown a Milano adesso

Sala era in diretta con la giornalista Milena Gabanelli a Dataroom del Corriere della Sera.
"Non mi hanno consultato, non credo che sia cosi' e lo dico nel rispetto di Ricciardi - ha aggiunto - ho appena ricevuto un sms di un virologo di cui mi fido molto che dice che ieri c'erano circa 80 pazienti intubati a Milano e 200 in Lombardia. Anche nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere un eventuale lockdown. La media intensita' di cura e' il punto che intasa gli ospedali, che hanno il tema di una massa enorme di ricoveri. Non credo sia irrisolvibile e che ci debba portare a un lockdown generale adesso".